Veronica Partridge all'uscita della S.Messa delle ore 11.00
Credo che ormai in molti abbiano letto di una tal Veronica Partridge e delle sue scelte personali riguardo l'abbigliamento da esibire in pubblico.
Nello specifico, la moglie/madre/contadina (?) dell'Oregon avrebbe fatto salire sul banco degli imputati i famosi leggings, quegli splendidi pantaloni tipicamente femminili (ma mi dicono piacciano pure ai femminielli) rei di provocare negli uomini erezioni e pensieri di peccato e impudicizia che, in confronto, i messaggi satanici dei Black Sabbath fanno tenerezza.
Che aria tira da laggiù?
Ovviamente sui vari social s'è scatenato subito un dibattito infuocato: leggings si, leggings no, ni, è giusto vedere la figa che passeggia per strada oppure bisogna sempre aspettare la prima connessione utile per agganciare You Porn, "io sto già a due Giga e mo me tocca pagà". Che due coglioni!
La mia risposta ai leggings femminili. Quello in foto non sono io e si vede (mini dotato, tsk)
La mia umile opinione al riguardo: okay, omologhiamo pure i leggings, anche se camminare con il cazzo duro mi viene un po' scomodo.
Però poi non voglio sentirmi apostrofare come porco se vi fisso la pussy, perchè sennò m'incazzo. E vi metto due dita dentro.